Al momento del trasloco sono due le alternative che si presentano: il fai-da-te o la ditta specializzata. Così come questo dualismo è scontato, è scontata anche la finalità che ci spingerà a scegliere una delle due soluzioni (forse): risparmiare denaro o risparmiare tempo.
Infatti, se effettuare traslochi fai-da-te (es. https://www.wikihow.it/Traslocare) fa risparmiare denaro – ma richiede davvero parecchio impegno e tempo -, scegliere una ditta libera allo stesso tempo la mente e il portafogli da un peso. Per cui, la scelta è consequenziale generalmente alla valutazione dello stato dell’arte: meglio per noi “spendere” tempo o denaro?
Ecco quindi un breve esempio delle voci di costo che costituiscono i prezzi del trasloco – e che indirettamente ci fanno comprendere anche quanto tempo dobbiamo spendere nell’organizzazione e nella realizzazione del trasloco stesso nel caso in cui decidessimo di farlo con le nostre forze – e una possibilità davvero concreta di risparmiare tempo e denaro insieme. Impossibile? Assolutamente no.
Ma andiamo con ordine.
I costi del trasloco: le 11+1 principali voci che portano al prezzo finale?
Calcolare quanto costa effettuare un trasloco è un’operazione in realtà non così semplice, giacché entrano in gioco diverse variabili: pensiamo ad esempio a quanto può incidere la distanza fra un domicilio e l’altro, al fatto che può essere necessario utilizzare mezzi come elevatori e affini e di conseguenza richiedere la possibilità di occupare suolo pubblico, ma anche lo stato dei mobili (già smontati? già imballati?) ha la sua importanza… andiamo a dare un’occhiata alle principali voci di costo, dunque.
Parliamo quindi di:
1. Distanza. Distanza fra le due abitazioni/gli uffici: un conto è gestire un trasloco nella propria città, o al limite su territorio nazionale, un altro occuparsi di traslochi internazionali;
2. Accessibilità. Accessibilità degli edifici: è agevole trasportare da un luogo all’altro? Scale, ascensori e affini sono utilizzabili?
3. Servizi di base. Necessità di servizi aggiuntivi al trasloco vero e proprio (ad esempio smontaggio dei mobili, imballaggio, rimontaggio dei mobili e affini)?
4. Servizi avanzati. Generalmente, ai prezzi di base per i servizi vanno aggiunti altri soldi nel caso di operazioni complesse come lo smontaggio e il montaggio di un ambiente complesso come può essere quello della cucina.
5. Date. La flessibilità è importante: più siamo flessibili nelle date e negli orari, più avremo modo di scegliere una soluzione ottimale sia per i traslocatori che per noi, andando ad abbattere i costi;
6. Personale. Generalmente le ditte offrono personale specializzato, che ha chiaramente i suoi costi: mettendo a nostro servizio le loro capacità ci consentono di eliminare o ridurre al minimo gli errori e le possibilità che qualcosa si rompa o vada perso, ma è chiaro che il tutto va ripagato;
7. Mezzi. I mezzi necessari al completamento dei traslochi sono fondamentali nel determinare il prezzo finale: se riusciamo a utilizzare un furgone o un piccolo camion chiaramente andremo a spendere di meno rispetto a un mezzo che dovrà percorrere magari metà Europa, o addirittura uno spostamento su nave;
8. Tipo di materiale. Anche la tipologia di materiale utilizzato dalla ditta di traslochi per lo spostamento impatta sul costo finale: quanto pluriball utilizzano? Usano cartoni riciclati o sempre nuovi? Chiaramente tutto ciò impatta sul costo finale dell’operazione.
9. Smaltimento. Al termine di un trasloco, quello che rimane – anche per la ditta – è spesso un gran numero di imballaggi e scatoloni, che in qualche maniera vanno smaltiti. In genere, una piccola parte del costo finale va a coprire lo smaltimento dei materiali di scarto.
10. Assicurazione. Chiaramente chi si affida a una ditta vuole dormire sonni tranquilli. E dormire sogni tranquilli per chi sta effettuando il trasloco, significa avere anche la piena sicurezza che quanto trasportato arriverà in perfette condizioni e sia pari a come era prima dello spostamento una volta in loco. O, almeno, che l’oggetto sia adeguatamente coperto da assicurazione nel caso in cui succeda quello che non deve succedere mai. Per questo, è necessario considerare nel prezzo finale del trasloco anche una piccola parte del costo assicurativo sostenuto dalla ditta di traslochi per farci stare tranquilli – e per starci loro, chiaramente.
11. Voci supplementari. Queste influiscono sul costo finale dei traslochi al verificarsi di condizioni specifiche, ed è per questo che figurano come ultime in questa lista. Le voci supplementari sono quelle spese in più – in termini di tempo o di denaro – che un’azienda di traslochi deve sostenere per un trasloco particolare. Rientrano in questa sezione, ad esempio, la necessità di occuparsi dei permessi per l’occupazione di suolo pubblico ma anche la necessità di dotarsi o trasportare macchinari speciali (ad esempio elevatori particolarmente potenti o alti) per portare a termine il lavoro.
12. Extra. Alcune ditte di traslochi forniscono un vero servizio di pulizia, che è però sottoposto a un extra – chiaramente.
Come risparmiare, se si sceglie una dita di traslochi?
In base a quanto detto, quindi, il costo di un trasloco è estremamente variabile e potrebbe partire da 350-400€ sulla medesima città, con difficoltà generiche, fino ad arrivare a migliaia di euro.
Ad abbassare fino al 70% i costi rispetto ai preventivi classici utilizzando servizi professionali ci pensa però il web. Come? Proponendo piattaforme che mettono in contatto chi ha necessità di un trasloco e chi offre il servizio, con ditte di traslochi che operano sia a livello locale che internazionale.
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