Proteina C reattiva alta: quali sono le cause e i possibili rimedi?

Sentiamo spesso parlare di valori alti di PCR (Proteina C reattiva) ma nello specifico, di cosa si tratta? Nelle seguenti righe elencheremo le caratteristiche della proteina in questione e i pericoli associati alla presenza elevata nel sangue.

La Proteina C reattiva è presente nel nostro organismo, precisamente all’interno del sangue. Essa viene prodotta dal fegato e tale produzione aumenta quando il soggetto si trova a combattere uno stato infiammatorio importante. La PRC, infatti, appartiene al gruppo di proteine di fase acuta, ossia sintetizzate proprio con un processo infiammatorio in atto.

Qual è la sua funzione?

La PRC può essere paragonata ad una sentinella giacché ha il compito di individuare le cellule morte o morenti così che il sistema immunitario ha ben chiaro quali sono i bersagli da combattere. Tuttavia, la PRC si attiva anche in presenza di infiammazioni interne come tumori, necrosi e malattie di origine reumatica.

Molto spesso i livelli di PRC cominciano a salire anche molto prima della comparsa dei sintomi quali febbre o dolore. Così che diminuiscono contemporaneamente alla remissione degli stessi. L’esame della Proteina C reattiva è ad oggi uno degli indicatori più utili per il monitoraggio delle infezioni. Tuttavia, questo esame presenta dei limiti giacché non fornisce alcuna informazione sull’origine dello stato infiammatorio oppure sulla sua localizzazione.

Quali sono i valori normali di PRC?

Nei soggetti sani assistiamo ad un livello di PRC sempre inferiore ad 8mg/L. Le donne sono soggette a valori leggermente superiori rispetto alla popolazione maschile. I valori salgono, generalmente, già a distanza di 2 ore dall’inizio del processo infiammatorio: essi possono arrivare a quantità 50.000 volte superiori a quelli normali durante quella che è definita come ‘fase acuta’, tale picco si verifica circa 48 ore dopo dall’inizio dell’infiammazione.

Quali fattori influenzano l’aumento della PRC?

Ad oggi gli studi scientifici confermano che vi sono alcuni fattori determinanti nell’aumento della PRC. Uno tra questi è lo stato di gravidanza, soprattutto negli ultimi mesi di gestazione questa proteina tende a salire rispetto alla norma. Anche la pillola concezionale e la condizione di obesità costituiscono fattori di rischio importanti. Infine, come precedentemente accennato, l’aumento dell’età fa si che tali valori basali tendano ad aumentare in maniera fisiologica.

Quali strategie adottare per abbassare la Proteina C reattiva?

Se ci si trova innanzi ad un soggetto con malattie di natura infiammatoria, l’unica via per abbassare i valori della PRC è limitare l’infezione/infiammazione affidandosi a rimedi medici specifici per la patologia interessata. In caso di rischio legato al sistema cardiovascolare, i medici consigliano l’utilizzo delle statine che, oltre ad abbassare i livelli di colesterolo LDL, risultano molto efficaci anche nel ridurre i valore della Prc.

Nel complesso, tuttavia, è molto utile svolgere regolare esercizio fisico e seguire un regime alimentare adeguato. In altre parole, i soggetti a rischio hanno il compito di ridurre al massimo i fattori di rischio e di aumentare quelli protettivi: dieta sana, riduzione del colesterolo LDL, controllo costante della pressione arteriosa, eliminazione di alcool e fumo o, almeno, riduzione degli stessi.

 

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