L’Intelligenza Artificiale è stata definita “la nuova elettricità” dal prof. Andrew Ng della Stanford University, uno dei massimi esperti mondiali in materia. La trasformazione sociale derivante da questa rivoluzione tecnologica sta trasformando la società in ogni suo aspetto, e l’istruzione non è da meno. Rappresenta, infatti, un elemento innovativo che sta garantendo una sempre maggiore personalizzazione dell’insegnamento, dell’apprendimento e dello sviluppo completo delle competenze, nonché una piena inclusione.
I documenti dell’intelligenza artificiale a scuola
L’importanza di introdurre l’intelligenza artificiale nelle scuole è stata evidenziata sia dalla Commissione europea nel piano d’azione per l’istruzione digitale (2021-2027) che dalla Strategia italiana per l’intelligenza artificiale. Entrambi hanno sottolineato la necessità di riprogettare il curricolo delle scuole per includere apprendimenti nel campo dell’intelligenza artificiale e dei dati, nonché di prevedere investimenti per favorire l’aggiornamento delle competenze degli studenti e del corpo docente.
Tra i vari usi dell’intelligenza artificiale, il Libro Bianco per l’Intelligenza Artificiale al servizio del cittadino, a cura dell’Agenzia per l’Italia Digitale, prevede l’uso di strumenti automatici per la valutazione, la personalizzazione del materiale didattico, il tutoring automatizzato mediante strumenti di raccomandazione per mantenere viva l’attenzione, suggerimenti relativi a variazioni personalizzate da introdurre nel programma scolastico e l’estrazione di indicatori predittivi di rischio di abbandono scolastico.
Anche l’UNESCO ha pubblicato la Guidance on Generative AI in Education and Research, il primo documento “globale” contenente delle linee guida per l’utilizzo dell’intelligenza artificiale […] nella scuola, e più in generale nel campo della formazione […] nell’interesse primario degli studenti”. Al fine di migliorare l’apprendimento degli studenti, il PNRR favorisce l’introduzione di nuove tecnologie su cui investire, come l’uso della realtà aumentata mediante visori VR o del metaverso. Questi 250 esempi, nello spirito del documento, rappresentano stimoli e spunti di riflessione per chi si occupa di didattica, al fine di creare nuovi ambienti di apprendimento innovativi, inclusivi e coinvolgenti. Inoltre, si garantisce agli studenti la possibilità di costruire la loro relazione con le macchine di intelligenza artificiale in modo critico e di sfruttarne le opportunità.
L’importanza dell’intelligenza artificiale deriva dal processo di alfabetizzazione che portato alla creazione del DigComp. Tra le novità più importanti di questo documento, c’è l’approfondimento sull’intelligenza artificiale attraverso 250 esempi che, nello spirito del documento stesso, rappresentano stimoli e spunti di riflessione per chi si occupa di didattica.
L’intelligenza Artificiale a scuola
L’introduzione dell’Intelligenza Artificiale (IA) nelle scuole riveste una rilevanza cruciale secondo la professoressa Luckin dell’University College London, la quale individua tre fondamentali esigenze educative. Innanzitutto, un cittadino partecipe nella società attuale dovrebbe sviluppare la capacità di condurre discussioni etiche sull’IA, approfondendo ciò che un algoritmo AI dovrebbe o non dovrebbe fare.
Inoltre, è di fondamentale importanza che ogni cittadino acquisisca una comprensione di base del funzionamento dell’IA, consentendogli di utilizzare in modo consapevole i vari sistemi e le piattaforme commerciali presenti nel quotidiano, oltre a essere in grado di identificare i rischi e le potenzialità di tali strumenti.
Un uso più semplice e molto più efficace dell’intelligenza artificiale nella scuola potrebbe essere il supporto allo studio individuale, quale strumento di autovalutazione attraverso la redazione automatica di esercizi aggiuntivi e interrogazioni virtuali. Ciò consentirebbe agli studenti di acquisire maggiore consapevolezza nel proprio processo di apprendimento, rafforzando non solo la motivazione ma anche il proprio locus of control interno.
Data l’importanza che l’intelligenza artificiale sta acquistando nel corso del tempo, soprattutto nell’ambito scolastico, è fondamentale comprendere quanto essa giochi un ruolo fondamentale in ogni settore. Non sorprende se sempre più ingegneri informatici si occupano di formazione dei docenti attraverso programmi e piattaforme dedicate, come ad esempio weturtle, composta da un gruppo di esperti che formano numerosi specializzandi al Tirocinio Formativo Attivo (TFA). Infatti, una laurea magistrale in Ingegneria Informatica consente non solo di occuparsi degli ambiti ingegneristici più classici in contesti aziendali (corporate), ma appunto anche di specializzarsi in ambiti della formazione di carattere tecnico e o tecnologico.
L’ingresso dell’intelligenza artificiale tra le mura scolastiche e nel processo di apprendimento non sarà mai un sostituto della figura del docente, anzi l’uso di questa tecnologia di ultima generazione ne rappresenta un vero e proprio alleato. Ovviamente, affinché questo avvenga è necessario ripensare alla scuola e al ruolo stesso di docente. Pensare ad esempio ad ambienti di apprendimento innovativi (fisici e non) in grado di stimolare le potenzialità di tutti gli studenti, investire nella ristrutturazione tecnologica della scuola. La scuola deve diventare un ecosistema creativo dove gli studenti studiano seguendo ritmi di apprendimento che variano notevolmente e provenendo da prospettive culturali differenti. Di conseguenza, è cruciale che insegnanti e istituzioni educative si adattino a questo ambiente in costante mutamento, garantendo a ciascuno degli studenti gli strumenti necessari per affrontare con successo il proprio percorso di apprendimento. Concentrandosi in modo specifico sull’inclusione di vari gruppi, l’istruzione può contribuire a superare le disparità sociali o culturali, lavorando verso la formazione di una comunità internazionale coesa, fondata su valori condivisi.
In conclusione, l’intelligenza artificiale svolge un ruolo sempre più cruciale nell’istruzione, richiedendo un adattamento sia delle pratiche didattiche che delle infrastrutture scolastiche. Questa trasformazione, se gestita in modo ponderato, può contribuire a creare un ambiente educativo inclusivo e innovativo.