Nascondere la calvizie con la tricopigmentazione può essere una buona alternativa al classico autotrapianto dei capelli. Ne parliamo qui di seguito, fornendo una panoramica di questa soluzione, analizzando i pro e i contro, offrendo stime il più possibile precise sui costi.
Cos’è la tricopigmentazione
La tricopigmentazione è una soluzione all’inestetismo più diffuso tra gli individui di sesso maschile: la calvizie. E’ un intervento particolare, in quanto non prevede né un’operazione chirurgica né una terapia in senso stretto.
Per tricopigmentazione, infatti, si intende la colorazione del cuoio capelluto al fine non già di risolvere la calvizie, bensì di nasconderla. Con un certo grado di approssimazione, potremmo associare la tricopigmentazione a un tatuaggio il cui scopo è simulare la presenza dei capelli. Ovviamente, le acconciature che possono essere simulate per mezzo della tricopigmentazione sono limitate. Anzi, sono essenzialmente due: l’effetto rasato (o per meglio dire la rasatura “a uno”) e il taglio estremamente corto.
La tricopigmentazione, tuttavia, si differenzia dal classico tatuaggio per almeno due elementi.
E’ superficiale. Il tatuaggio agisce in profondità nel derma, la tricopigmentazione agisce invece sugli strati superficiali. Il motivo risiede nella necessità di favorire un effetto tridimensionale.
Richiede una strumentazione ad hoc. Nello specifico, la strumentazione per la tricopigmentazione è meno irritante di quella per la tatuatura ed è pensata in una prospettiva di manutenzione.
Infatti, la tricopigmentazione si caratterizza per l’orizzonte temporale ampio. Infatti, è necessario sottoporsi a sedute “manutentive” per ravvivare il colore e mantenere l’effetto realistico.
La tricopigmentazione può essere indicata anche in caso di problemi diversi dalla normale calvizie. Per esempio, risulta utile per nascondere alla vista le cicatrici sul cuoio capelluto, che creano un “effetto discontinuità” rispetto alle zone dove crescono i capelli.
Vantaggi e svantaggi della tricopigmentazione
La tricopigmentazione è un intervento utile, a volte risolutivo, ma è ben lungi dall’essere perfetto. D’altronde, nessun intervento lo è. Si rende necessario, dunque, offrire una panoramica dei vantaggi e dei difetti, in modo che ognuno possa trarre una conclusione, magari in relazione alle proprie esigenze.
Ecco i pro della tricopigmentazione.
E’ molto meno invasiva rispetto all’autotrapianto. La tricopigmentazione, lo abbiamo già detto, può essere paragonata a un tatuaggio. L’autotrapianto, invece, è un intervento vero e proprio. Le differenze, a livello di conseguenze sul corpo, sono dunque significative.
E’ pienamente reversibile. La tricopigmentazione è simile a un tatuaggio, è vero, ma ne rappresenta una variante leggera, superficiale. Ciò, oltre a determinare un “effetto 3D”, rende questo intervento reversibile. Anzi, dal momento che l’effetto tende a svanire, è necessario sottoporsi a sedute di “manutenzione”.
Costa relativamente poco. Sia chiaro, non stiamo parlando di pochi euro, anzi. Tuttavia, la differenza rispetto all’autotrapianto, ma anche rispetto a qualsiasi altra soluzione non farmacologica, è palpabile.
Questi, invece, i contro.
E’ realmente risolutiva solo in un numero circoscritto di casi. Di base, la tricopigmentazione è utile sempre e comunque, quando lo scopo è nascondere la calvizie. Tuttavia, risulta davvero efficace solo quando lo scopo è nascondere una cicatrice sul cuoio capelluto o solo quando è necessario coprire una calvizie parziale, piuttosto che la presenza di chiazze prive di capelli (come nel caso dell’alopecia).
E’ un trattamento a lungo termine. Sottoporsi alla tricopigmentazione è un gioco da ragazzi. Il trattamento è infatti praticamente indolore. Tuttavia, è anche piuttosto lungo. Infatti, non ci si limita alla seduta di “tatuatura”, ma occorre sottoporsi a sedute di manutenzione, le quali ravvivano la pigmentazione.
Quanto costa la tricopigmentazione
E’ bene affrontare il tema dei costi, che genera sempre una certa apprensione. Infatti, la maggior parte di chi soffre di calvizie, e vorrebbe porvi un rimedio, è frenato dalla paura di pagare una cifra troppo elevata, che va al di là delle sue possibilità.
Per approfondire l’argomento a trecentosessanta gradi, vi consigliamo di leggere la guida pubblica su su Clinic365.it: “Tricopigmentazione: quali i costi?”.
In questo articolo, possiamo comunque fornire qualche riferimento numerico. Ebbene, quando si parla di tricopigmentazione, è necessario operare una distinzione. I criteri da prendere in considerazione sono l’effetto desiderato e lo scopo.
Di fatti, esistono tricopigmentazioni con effetto rasato, tricopigmentazioni che imitano un taglio molto corto, tricopigmentazioni finalizzate all’occultamento delle cicatrici.
Per quanto concerne le cifre, si parla di alcune centinaia di euro. Molto raramente si va nelle migliaia. Tradizionalmente, la tricopigmentazione più costosa è quella che mima l’effetto del taglio corto, in quanto è necessario garantire una spiccata tridimensionalità alla pigmentazione.
Quella che costa di meno, anche in virtù di una zona da trattare molto ridotta, è la tricopigmentazione finalizzata a nascondere le cicatrici.
Ecco quali sono i vantaggi e gli svantaggi della tricopigmentazione, i casi in cui può essere utile, alcune stime sui costi.