Negli ultimi anni si è molto diffuso l’utilizzo della sigaretta elettronica all’interno del panorama dei consumatori italiani, che hanno scelto questo dispositivo per sostituire le sigarette tradizionali.
Nelle prossime righe vedremo il funzionamento delle sigarette elettroniche, i vantaggi che offrono ai fumatori abituali e i dati dai primi studi emersi nel settore.
Come funziona una sigaretta elettronica
Il funzionamento della sigaretta elettronica è un processo abbastanza elementare. All’interno del dispositivo viene inserita una cartuccia con del liquido contenente nicotina e altre sostanze, tra cui acqua e glicole propilenico.
È presente un atomizzatore, alimentato a batterie ricaricabili, che surriscaldandosi vaporizza il liquido e lo rende disponibile per l’inalazione.
In questo modo sostituisce l’utilizzo della sigaretta tradizionale, riproducendo la gestualità e l’assunzione di nicotina.
Quest’ultima è presente in quantità diverse a seconda del tipo di ricarica di liquido scelta: si va dalla totale assenza (e quindi avremo solamente la sensazione del fumo) fino alla presenza di 20 mg di nicotina.
I vantaggi per i fumatori abituali
La sigaretta elettronica offre così due vantaggi principali alle persone che sono fumatori abituali che decidono di utilizzarla in sostituzione della sigaretta o del sigaro.
In primo luogo il vapore emesso è totalmente diverso dal fumo di sigaretta, per cui è possibile fumare la sigaretta elettronica anche in ambienti chiusi dove la sigaretta tradizionale è proibita (ad eccezione di treni e aerei).
Inoltre, essendo priva delle sostanze catramose presenti nelle sigarette tradizionale e non sviluppando alcuna forma di combustione, evita che vadano a finire nei polmoni dei fumatori i residui tossici del fumo tradizionale.
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I primi studi in ambito medico sugli effetti della sigaretta elettronica
Il vantaggio principale dell’utilizzo della sigaretta elettronica, secondo alcuni studi condotti dalla Public Health England (PHE) che potrete leggere nel dettaglio in questa pagina, è la conservazione della gestualità abitudinaria del fumo della sigaretta tradizionale, eliminando però la combustione e l’inalazione di catrame e di altre sostanze letali per i nostri polmoni.
Viene quindi considerato il passaggio alla sigaretta elettronica come transitorio per chi vorrebbe smettere di fumare e si stima che il 40% delle persone che hanno provato sono poi riuscite ad eliminare questa abitudine, rispetto al 26% che ha utilizzato altri metodi come cerotti e simili.
Resta però vivo il dilemma sulla tossicità, che comunque non è totalmente assente: in base alla temperatura che raggiunge il vaporizzatore (o atomizzatore) vi è un proporzionale rilascio di formaldeide, derivante dal liquido della cartuccia.
Più è potente il vaporizzatore e più sarà attendibile la sensazione del fumo tradizionale, con la conseguenza negativa dell’inalazione maggiore della formaldeide, sostanza altamente cancerogena.
Possiamo concludere dicendo che la sigaretta elettronica è, in questo momento, considerata meno nociva per la salute rispetto a quella tradizionale, ma non è totalmente assente da criticità.