Il 2020 rimarrà evidentemente nella storia come l’anno dello scoppio della peggior pandemia della storia contemporanea, quella da Covid-19. Come ormai sappiamo, parte consistente delle misure di prevenzione e riduzione dei contagi è la chiusura di negozi fisici non indispensabili alla popolazione. Va da sé che i proprietari di queste attività non indispensabili ha cercato di recuperare almeno in parte il proprio guadagno rivolgendosi agli e-commerce e alla loro apertura. Ecco alcuni interessantissimi dati sullo stato di salute degli e-commerce, pre e post 2020.
Cosa acquistiamo online
Combinando i dati di numerosi osservatori possiamo dedurre che le categorie di prodotti maggiormente acquistate online nel 2020 sono state:
- Moda: dalle scarpe agli accessori ai capi di abbigliamento
- Tecnologia: computer, cellulari, smartphone e modem, specie durante i periodi di attività della didattica a distanza; l’acquisto è stato incentivato, per le famiglie non abbienti, da bonus nazionali
- Libri, musica e film: passare le giornate in casa significa necessariamente individuare nuove tipologie di passatempi, e moltissimi italiani hanno deciso di buttarsi sulla musica, sui libri e sui film
- Prodotti di bellezza: non trucco, ovviamente, percepito come non indispensabile al momento, ma creme, trattamenti domiciliari, tonici, prodotti per la depilazione, tinture per capelli e maschere per il viso, per prendersi cura del proprio aspetto mentre estetiste e parrucchieri sono chiusi
- Articoli sportivi: per molti il primo lockdown, della scorsa primavera, è coinciso con il desiderio di fare un po’ di moto a casa, e quindi via libera ad abbigliamento, scarpe, tapis roulant, pesi, tappetini, yoga ball
L’Italia e il mondo
Shopify ci indica che nel 2018 l’ammontare totale dell’incasso degli e-commerce nel mondo è stato pari ad oltre 2800 miliardi di dollari. La stima di quel momento indicava che nel 2021 si sarebbe arrivati a quasi duplicare quel risultato, con 4900 miliardi di dollari l’anno. Non possiamo ancora sapere se questo numero verrà raggiunto o superato, ma al momento gli eventi sembrano propendere per questa possibilità: le chiusure sono attive in moltissimi paesi e ancora in tante nazioni i negozi non possono riaprire.
E’ curioso notare come oltre il 30% delle vendite avviene dopo le 18: abbiamo sostituito la visione del telegiornale la sera con lo shopping online.
La Cina è una delle nazioni che più utilizza gli e-commerce: si stima che nel 2021 le vendite da e-commerce cinesi supereranno per volume totale quelle americane. Si nota inoltre che oltre il 70% degli acquisti in questa nazione avviene tramite dispositivi mobili, e non al pc. Lo stesso dato, almeno per quanto riguarda il traffico totale sugli e-commerce, non è diverso nel resto del mondo.
Il dato dell’Italia non è altrettanto alto. Nel 2017 il mercato degli e-commerce ha raggiunto i 35 miliardi di euro, con un bel +11% rispetto all’anno precedente. Insomma: i numeri non sono pari a quelli dei colossi finanziari ed economici del mondo, ma di certo anche il nostro paese si sta avviando alla rivoluzione digitale degli acquisti.
Gli utenti
Uno degli aspetti interessanti dell’analisi riguarda il comportamento degli utenti sugli e-commerce. La larga maggioranza (oltre il 70%) ritiene più conveniente acquistare online rispetto ad un negozio tradizionale. Più dell’80% degli utenti, prima dell’acquisto, approfondisce le caratteristiche dei prodotti e li confronta da diversi shop.
Hosting Facts ci dice che solamente il 35% degli utenti è disponibile a pagare le spese di consegna previste per l’acquisto online, e il 66% ha rinunciato ad un acquisto almeno una volta per via del costo della spedizione.