L’Escherichia Coli è uno dei batteri più diffusi e più pericolosi per gli uomini. In gran parte delle situazioni, tale microorganismo non crea grossi danni, anzi, aiuta nelle funzioni fisiologiche il nostro organismo. Vi sono, tuttavia, alcune tipologie di Escherichia Coli di natura altamente patogena, tale da generare malattie gravissime quali colite emorragica, enterite, meningite, infezioni urinarie fino alla setticemia.
I sintomi più frequenti si manifestano all’intestino, laddove la colonizzazione genera forti diarree e dolori all’addome che prendono la forma di veri e propri crampi.
Il microrganisimo dell’E. Coli appartiene agli enterobatteri, definiti con questo nome giacchè il loro habitat migliore per proliferare è l’intestino dell’uomo e di altri mammiferi. Tuttavia, esso può trovarsi anche negli alimenti. Tra i numerosi tipi di E. Coli, molti sono commensali, ossia innocui, giacchè fanno parte della fisiologica flora batterica dell’intestino. Altri, invece, sono patogeni e diventano aggressivi fino a provocare serie malattie.
Quali sono le caratteristiche specifiche di questo batterio?
La sua forma è di natura tipicamente allungata, detta bacillo e sulla sua superficie sono presenti flagelli (che il batterio usa per muoversi) e pili. Affinchè sia garantita la sua sopravvivenza, la temperatura ideale è tra i 35 e i 40°, non a caso l’intestino dell’uomo è il suo habitat naturale.
Il suo è un metabolismo aerobie di tipo facoltativo, ossia può crescere sia in presenza che in assenza di ossigeno. La sua alta patogenicità è dovuta alle tossine che agiscono generalmente sulla mucosa intestinale, alla adesine e alla sua elevata capacità di essere invasivo.
Quali sono i sintomi?
La sintomatologia più frequente nei casi di E. Coli è costituita da nausea, crampi addominali, diarrea liquida o con presenza di sangue, sensazione di affaticamento. Il batterio, inoltre, ha anche la capacità di provocare febbre lieve oppure vomito. I primi sintomi compaiono, in genere, circa 4 giorni dopo l’assunzione di alimenti o bevande contaminate, giacchè in questo tempo avviene l’incubazione. I sintomi possono avere una durata pari a 7/8 giorni, per poi sparire con una completa remissione.
Come avviene la trasmissione?
L’E. Coli si trasmette principalmente attraverso il consumo di alimenti o bevande contaminati, quali ad esempio: carne cruda oppure non cotta a sufficienza, insaccati e affettati, verdure come germogli, lattuga e spinaci, latte o succhi non pastorizzati, acqua di pozzi spesso frequentati da animali.
La contaminazione, tuttavia, può avvenire per l’uomo anche in modi differenti. Tra le possibilità di contagio ci sono mani lavate poco bene, contatti con animali infetti o con i loro escrementi, ingestione di acqua non clorata e contaminata da feci dell’uomo o immersione in acque con liquami.
La diagnosi prevede un semplice test in laboratorio mediante un piccolo campione di feci.
Quali sono la cura e la terapia consigliate?
Il primo passo è quello di cominciare con terapie di supporto con lo scopo di idratare quanto più possibile l’organismo del paziente. Tale passaggio è importantissimo. Ad oggi molte ricerche in campo medico non trovano accordo nel considerare utili o meno le terapie antibiotiche: alcuni studiosi, infatti, ritengono che gli antibiotici possano contribuire al rischio della sindrome emolitico- uremica, ossia una complicazione molto grave dell’infezione da E. Coli, tale da provocare una vera e propria insufficienza renale.