Molto spesso capita di lamentare una serie di fastidiosi dolori nello spazio presente tra le costole. Tale sintomo, spesso definito come “dolore al petto”, è correttamente chiamato come dolore intercostale.
Quest’ultimo può toccare chiunque, dal paziente giovanissimo a quello in tarda età, senza differenziazione di genere. Nonostante i dolori intercostali possono raramente rivelare condizioni di salute gravi, essi non sono mai predittori di patologie importanti.
Alla luce di quanto precedentemente affermato, ossia che i dolori intercostali siano essi presenti al lato destro o al alto sinistro, possono anche essere campanelli d’allarme per patologie più serie, è sempre consigliabile ed auspicabile rivolgersi ad un medico specialista che farà le indagini necessarie. Chiedere un consulto medico è importante soprattutto quando il dolore persiste per diversi giorni e/o è accompagnato da altri sintomi non frequenti.
Quali sono le cause dei dolori intercostali?
Crampi muscolari o dolori alle ossa/articolazioni: può accedere che il dolore intercostale sia la risultante di crampi ai muscoli, ossia la conseguenza di un’improvvisa contrazione delle fasce muscolari che ciascuno di noi possiede tra una costola e l’altra. Se i dolori persistono, potrebbero essere indicazione di infiammazioni alle cartilagini intercostali.
Nevralgie intercostali: in tal caso, il dolore è generato dai nervi intercostali infiammati a causa di temperature molto rigide o di eventuali sbalzi delle stesse. Le fitte raggiungono un’intensità importante quando si assiste ad una patologia cronica dovuta alla neurite a partire dal livello spinale, compressione nervosa dei nervi intercostali, stato di gravidanza (compressione degli organi dovuta alla naturale riduzione di spazio), herpes zoster o anche infezioni direttamente a danno delle costole.
Costocondrite: con questo termine si fa riferimento ad un’infiammazione della cartilagine che tiene insieme le costole allo sterno. Quest’ultimo è un materiale molto resistente ed altrettanto flessibile, caratteristiche che gli consentono di ammortizzare e attutire eventuali impatti. La causa, in tal caso, non è di semplice individuazione ma possono essere ferite al petto, colpi di tosse molto forti, sforzi fisici ripetuti o improvvisi, presenza di infezioni alle vie respiratorie. La costocondrite può migliorare dopo alcune settimane ma ci sono casi isolati in cui perdura per alcuni mesi e va incontro a recidive.
Ansia: la somatizzazione può generare dolori intercostali dovuti alle continue contrazioni muscolari. In casi simili si presentano anche altri sintomi quali mal di testa, mal di stomaco, sensazione di nodo alla gola.
Problematiche di natura posturale: anche in questi casi, i dolori intercostali sono dovuti alla compressione delle fasce di muscoli situate tra le costole. Tale condizione si presenta in persone che soffrono di ernia al disco, scoliosi o spondiloartrosi.
Fratture o traumi: in seguito ad eventi come traumi o fratture, il dolore intercostale può indicare anche la presenza di costole fratturate oppure incrinate. Per quanto sia un evento raro, esso può presentarsi anche a seguito di traumi, spesso semplici cadute, soprattutto in pazienti anziani che soffrono di osteoporosi.
Fibromialgia: oltre alla presenza di stanchezza e dolori muscolari, chi soffre di fibromialgia può coinvolgere anche le fasce intercostali, assieme a astenia, insonnia, disturbi d’ansia e marcata rigidità.