Come ritrovare la motivazione perduta

Nonostante tutte le buone intenzioni e tutti i nostri piani e i nostri progetti, capita anche che, lungo il percorso, ci perdiamo per strada e perdiamo la motivazione ad impegnarci. Questo è perfettamente normale ma, questo, chiaramente, non vuol dire che dobbiamo lasciarci andare. Ecco quello che possiamo fare.

I due tipi di motivazione

Anzitutto, la prima cosa che dobbiamo capire, è che ci sono due tipi di motivazione: ci sono le motivazioni che vengono da fuori, e poi ci sono le motivazioni che ci vengono da dentro. Le prime vengono definite “motivazioni estrinseche” e includono ragioni e motivazioni che hanno a che fare con tutto il mondo che ci circonda, quindi il soddisfare i bisogni (sia reali che fittizi), ottenere una promozione, pagare il mutuo, le bollette e così via.

E poi ci sono le “motivazioni intrinseche”, ossia quelle motivazioni che nascono dalle spinte interiori che noi abbiamo, come ad esempio quella di realizzarci nel lavoro come discusso ampiamente qui.

E questa dualità che ci spinge a fare le cose è anche il motivo principale per cui, molte volte, i consigli che vengono forniti per ritrovare la motivazione, purtroppo, non funzionano. Infatti, spesso, tutti i consigli che vengono dati sono perlopiù validi e di buon senso, ma rimangono circoscritti al mondo delle motivazioni estrinseche e che, quindi, poco hanno a che fare con la soggettività di ciascuno di noi.

Come tutti sappiamo, infatti, ciascuno di noi è diverso e, quindi, va da sé, che anche i modi per ritrovare la motivazione variano da persona a persona e che, pertanto, non esiste un set di regole che vadano bene per tutti.

Il pulsante on off

Uno dei malintesi più frequenti è che la motivazione c’è o non c’è, un po’ come se fosse una luce che quando l’interruttore è acceso allora c’è ma, in caso contrario, allora c’è il buio totale.

In realtà, per la motivazione non vale questa regola: la motivazione possiamo più che altro vederla come un susseguirsi continuo di onde o, ancora meglio, come l’alternarsi di alta marea e bassa marea. Il mare c’è sempre, che ci sia alta o bassa marea, ma quando c’è alta marea il livello del mare è più alto e, viceversa quando c’è bassa marea il livello dell’acqua scende.

Allo stesso modo la nostra motivazione: non esiste il caso in cui siamo motivati a 1000 e poi abbiamo la motivazione sotto le scarpe; piuttosto, la nostra motivazione, oscilla tra livelli alti e bassi dipendentemente dai nostri livelli di energia, e da quanto è favorevole l’ambiente circostante.

Con livelli alti di energia e con un ambiente favorevole, la nostra motivazione rimarrà probabilmente alta più a lungo, ma, invariabilmente, le nostre energie scenderanno e la situazione intorno a noi si farà più complicata. Questo, chiaramente, porterà con sé il fatto di perdere, per un periodo di tempo limitato la motivazione necessaria per andare avanti.

Tutto quello che dobbiamo fare in questi periodi è attendere che il periodaccio passi e che le nostre energie fisiche e mentali aumentino. Ma, purtroppo, nel mentre “siamo in ballo” non possiamo fare altro che ballare e quindi anche accettare il fatto di non essere particolarmente motivati.

L’autodisciplina è molto importante

Ma, soprattutto, nei periodi in cui sentiamo che per molto tempo, abbiamo perso la nostra motivazione, allora forse è venuto anche il momento di forzare un pochino la mano. Come dicevamo, possono anche venire i momenti in cui abbiamo meno voglia di fare le cose ma, ciò nonostante, dobbiamo farle ugualmente.

Il fatto di rimboccarsi le maniche e cominciare a lavorare, magari su progetti complessi, anche quando non ci sentiamo dell’umore giusto vuol dire, sostanzialmente, fare affidamento sulla propria autodisciplina, ossia sulla capacità che noi abbiamo di gestirci autonomamente e gestire nella maniera più appropriata possibile tempi e attività da svolgere.

Naturalmente l’autodisciplina non deve ricadere nello stacanovismo più sfrenato, ma deve essere in grado di darci la possibilità di realizzare i nostri obiettivi nei tempi stabiliti.

Celebrare i propri progressi

A volte, non c’è niente di meglio per ritrovare la motivazione perduta che darsi una pacca sulla spalla e festeggiare anche le più piccole vittorie. Continuare a lavorare instancabilmente senza però darsi la possibilità e il permesso di congratularsi con se stessi per il percorso fatto è una via abbastanza sicura per arrivare alla mancanza di motivazione perché, in un certo senso, sarebbe come fare affidamento solo ed esclusivamente sulla propria autodisciplina senza mai darsi il permesso di lasciare un po’ la presa.

Il raggiungimento dei nostri obiettivi, specialmente quelli che hanno un orizzonte temporale lungo e che si sviluppano in mesi o anni (magari avviare una nuova attività, o imparare a suonare uno strumento) deve necessariamente trovare il giusto equilibrio tra lavoro e riposo, ed è proprio in questo equilibrio, purtroppo a volte difficile da trovare, che si nasconde la chiave per proseguire lungo il nostro percorso il che, logicamente, aumenta anche le possibilità di riuscire a realizzare i nostri progetti, i nostri piani, i nostri obiettivi.

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