La storia della toga forense: da dove viene? 

Oggi quando pensiamo ad una toga, ci viene subito in mente il lavoro dell’avvocato o del giudice. Lavori in tribunale, con la legge e la giustizia, che sono strettamente connessi nella mente di chiunque all’uso della classica toga nera.

Ma la toga non è certo un abito che ha storia breve, anzi.

La toga è un abito che affonda le sue radici in una lunga e nobilissima storia: da sempre infatti l’uomo ha cercato di regolamentare la società in cui vive e i rapporti fra simili, attraverso la legge. L’esercizio della legge è rimesso ad alcune persone che si sono formate nel campo, e che si occupano di difendere i diritti e di amministrare la giustizia.

Questo panno, oggi connesso al mondo della giustizia e dei processi, ha una storia celebre e antica, e come tanti anti indumenti, per secoli ha rappresentato un simbolo. Un simbolo di classe sociale, di distinzione, di potere, di carica pubblica.

Così era nell’antica Roma: probabilmente la toga deriva dalla Grecia, tuttavia è nell’epoca dell’Impero Romano che questo panno, che veniva indossato sopra la tunica, comincia ad assumere un significato di potere.

Il popolo indossava una tunica, gli aristocratici, i nobili, i sacerdoti, i senatori ed ovviamente anche l’imperatore invece sopra la tunica portavano anche la toga, il simbolo del potere e dell’esercizio di una carica pubblica.

La toga era il simbolo del potere: la portavano solamente coloro che rivestivano delle cariche pubbliche di rilievo perché rappresentavano la legge (come i senatori); ovviamente, la portava l’Imperatore (l’unico a poter indossare una toga di porpora), e i sacerdoti, nonché gli aristocratici maschi. La toga nel mondo romano era sempre bianca: veniva indossata grigia o nera solamente in caso di lutto.

 La toga dal Medioevo ai nostri giorni

Con il termine dell’impero Romano, la toga scompare: per un certo periodo di tempo, e fino all’avvento del Medioevo, questo panno non viene più tradizionalmente indossato e non compare.

La toga nel Medioevo cambia colore: diventa nera, e viene indossata sempre da persone che rivestono cariche pubbliche importanti. La portano giudici, avvocati, professori universitari, medici e nobili, e nessun altro. Diventa una vera e propria divisa austera del potere, riconoscibile per il colore nero.

Oggi, in Italia, la toga è un abito che rappresenta la legge e l’esercizio della giustizia: viene indossata in giudizio dai giudici e dagli avvocati.

Non si tratta di un vezzo, anzi: è obbligatorio portare la toga in giudizio oppure si può subire anche una sanzione disciplinare.

E le toghe di oggi sono riccamente decorate, ma non a caso: il colore della cordoniera, ad esempio, ci dice che tipo di magistrato abbiamo di fronte, se l’avvocato è abilitato al patrocinio in Cassazione, se si tratta di un difensore con molti onorati anni di carriera alle spalle.

Insomma, la toga oggi è molto importante: più che un vestigio privo di senso, è il simbolo della forte funzione che il diritto ha nella vita umana. Il difensore ed il giudice, quando si trovano nel processo, stanno avendo un ruolo fondamentale per la difesa dei diritti di una persona e per l’ordine e la giustizia. Di conseguenza, la loro carica altamente simbolica è rappresentata in quel momento dalla toga che indossano e che riveste di sacralità l’atto del processo.

Ovviamente non esiste un solo tipo di toghe forensi per avvocati e magistrati ed è possibile trovare modelli di ogni tipologia e fattura, da quelli più semplici sino a quelli più ricercati e lussuosi.

 

Torna in alto