Quando ci si ritrova a dover lavorare sia in privato che professionalmente a livello industriale con specifici materiali si ha bisogno anche di precisi strumenti. La saldatrice a filo è sicuramente uno dei più utilizzati in questo ambito.
Esso rappresenta un attrezzo largamente diffuso nel settore della lavorazione di metalli ma non solo. Con il passare degli anni, infatti, ha esteso il range di possibile applicazione divenendo un oggetto di uso comune anche per i padri di famiglia più avvezzi alle riparazioni.
Fatta questa doverosa premessa, utile a capire il contesto in cui si adopera un simile strumento, andiamo ora a scendere nei particolari di utilizzo, finalità e modelli presenti sul mercato. Insomma una rassegna a 360 gradi riguardante la saldatrice a filo.
Cos’è e come funziona una saldatrice a filo
Come anticipato, la saldatrice a filo è diventata ormai un attrezzo grandemente utilizzato sia nei settori industriali che privati. Stiamo parlando di uno strumento utile a saldare appunto le superfici: dalle carrozzerie di automobili ai serramenti di locali pubblici e non. O ancora nel caso di assemblaggio di superfici metalliche, e quindi nella lavorazione degli stessi.
Per capire come funziona occorre ora descrivere le componenti che la costituiscono: ovvero torcia, generatore elettrico, bombola del gas e bobina. Ciascuno di questi è essenziale per il corretto uso della saldatrice, senza i quali sarebbe inutilizzabile. Partendo dalla torcia essa è l’estremità dell’attrezzo tramite cui avviene la saldatura e l’emissione di gas protettivo. Il generatore, invece, potrebbe essere considerato un optional, ma non è così. Infatti, senza questo elemento sarebbe impossibile alimentare lo strumento di saldatura, specie se non si dispone di un generatore fisso.
La bombola del gas serve poi a trasportare la quantità di gas protettivo funzionale al processo di saldatura. Infine la bobina è funzionale allo stoccaggio e sviluppo della saldatrice a filo.
Quella a filo continuo, nello specifico, è il modello di gran lunga più impiegato. Ultima ma non per importanza è la distinzione tra saldatura MIG e MAG: la prima usa un gas inerte adatto a leghe, acciaio e rame; la seconda impiega anidride carbonica e per questo funzionale a saldare acciaio e carbonio.
I migliori modelli di saldatrice presenti sul mercato
Passiamo ora a vedere quali sono i modelli di saldatrice a filo migliori che offre l’attuale mercato. Innanzitutto va specificato che la scelta è caratterizzata da due elementi: il materiale su cui bisogna lavorare ed il fattore di marcia.
Mentre il primo è facile da capire e dipende dalle superfici di lavorazione, il secondo fattore, invece, è più tecnico, ed indica la velocità dell’attrezzo nell’operazione di saldatura. Nello specifico il lasso di tempo che intercorre tra il processo di fissione e il bagno a freddo successivo.
Secondarie ma non da trascurare sono la potenza (amperaggio) e la frequenza d’uso dello strumento.
Detto questo, i modelli principali suggeriti sono sostanzialmente tre: Telwin, Stamos ed MVPower. Tutte e tre le opzioni rientrano in una fascia di prezzo abbordabile che oscilla tra i 150 e i 200 euro, e consentono sia la saldatura MIG che MAG. Se poi si vuole salire di costo e consequenzialmente anche di qualità, allora si può optare per la GreenCut. Qui però parliamo di una spesa di quasi il doppio rispetto alle precedenti versioni, ma con un amperaggio di gran lunga superiore.
In ultima analisi, sta a voi come sempre prendere la decisione più opportuna tenendo conto delle “tasche” ma anche della finalità d’uso.