L’intervista al Dott. Emrah Cinik ci illustra come la caduta dei capelli sia un problema complesso con diverse cause ma che c’è sempre il rimedio adatto ad ognuno di noi.
L’assenza o il diradamento dei capelli viene frequentemente denominata come alopecia.
Questo termine si riferisce in realtà ad una vera e propria patologia che si contraddistingue in due grandi classi, quelle reversibili e quelle irreversibili.
L’insieme delle alopecie reversibili è anche spesso denominato non cicatriziale. Ovvero, non si tratta di caduta di capelli a causa di una patologia che colpisce i bulbi piliferi ma riguarda, a seconda dei casi, un cambiamento delle condizioni del cuoio capelluto e dei capelli.
L’esempio più comune di alopecia non cicatriziale è l’alopecia androgenetica. Questa patologia è causata da una predisposizione ereditaria dei recettori androgeni dei bulbi piliferi ad interagire con un ormone specifico, detto diidrotestosterone, o DHT. A sua volta, il DHT si origina dal testosterone per mezzo dell’enzima 5-alfa-reduttasi.
Per queste motivazioni, l’alopecia androgenetica è molto più diffusa nel genere maschile, in cui ne soffrono circa 4 uomini su 5 entro gli 80 anni di età, ma può colpire anche le donne.
Negli uomini il grado di calvizie è misurato con una scala a 7 stadi nota come Hamilton-Norwood; nelle donne invece c’è una scala di riferimento detta Ludwig.
Un altro tipo di alopecia non cicatriziale è l’alopecia areata. Questa è una malattia del sistema immunitario che porta ad una cessazione del ciclo vitale dei peli e dei capelli, causandone un’assenza circoscritta.
Secondo il Dott. Emrah Cinik, responsabile della clinica Cinik Hair Hospital di Istanbul (al sito tutte le informazioni), anche lo stress è una causa plausibile di alopecia non cicatriziale.
Infatti lo stress quotidiano può causare, nel lungo periodo, infiammazioni locali che poi favoriscono la caduta dei capelli.
Anche il Telogen Effluvium è classificabile come alopecia non cicatriziale. Questa patologia riguarda la caduta dei capelli naturale durante la fase telogen del ciclo vitale del capello, che si evidenzia ad esempio quando ciocche di capelli vengono rinvenute nella doccia dopo un lavaggio o la mattina sul cuscino.
Le alopecie cicatriziali sono invece un’altra classe di alopecie che si contraddistinguono per la formazione di una cicatrice. In questi casi i follicoli piliferi si atrofizzano e portano ad una caduta dei capelli permanente.
Un primo esempio di alopecia cicatriziale è l’alopecia seborroica. Questa è causata dalla secrezione eccessiva di sebo da parte delle ghiandole sebacee. La sovrapproduzione della sostanza ostruisce i canali di approvvigionamento dei follicoli piliferi, portando a caduta.
Un secondo esempio di alopecia cicatriziale è quella causata dalle radiazioni ai raggi ultravioletti, in cui l’eccessiva esposizione a queste onde porta alla morte prematura dei bulbi piliferi.
Quali sono le terapie possibili nel caso di alopecia?
Se soffri di alopecia, la cosa più importante da fare è sottoporsi ad una visita specialistica.
Infatti, prima di affrontare una terapia, è necessario capire quale sia la causa che porta alla caduta dei capelli.
Un trattamento importante e con ottimi risultati è sicuramente quello farmacologico. Tra i medicinali maggiormente somministrati ci sono due principi attivi che combattono rispettivamente la creazione del DHT e allungano il ciclo vitale dei capelli: finasteride e minoxidil.
Tuttavia, il loro uso potrebbe non essere sufficiente a far ricrescere una folta chioma nel caso in cui il diradamento sia esteso.
In questi casi è preferibile sottoporsi ad un autotrapianto di capelli. Questa procedura è un’operazione che permette di ridistribuire i capelli nel cuoio capelluto, prelevandoli da una zona donatrice ad alta densità ed innestandoli nella zona a minore presenza, detta zona ricevente.