La sigaretta elettronica è nata con il chiaro intento di simulare l’impiego e l’aspetto delle tradizionali sigarette con l’obiettivo, nel tempo, di prenderne definitivamente il posto.
Molte persone, infatti, acquistano o passano alla sigaretta elettronica per sconfiggere la dipendenza dal fumo che, come purtroppo è noto, è causa di migliaia di casi di cancro ogni anno.
Va detto che però, al momento, non ci sono evidenze scientifiche sulla sua reale efficacia come strumento per raggiungere questo importante traguardo.
Le e-cigarette, a differenza delle classiche sigarette, consentono di inalare vapore che viene immesso nell’apparato respiratorio senza la dannosa combustione del tabacco.
Per quanto riguarda i modelli di vapore che si trovano in commercio, ad esempio su questa pagina ne esistono di diversi tipi, tra cui quelli aromatizzati e quelli che contengono quantità variabili di nicotina.
La legge italiana fissa a 20 mg la quantità massima di nicotina che può essere contenuta all’interno delle sigarette elettroniche.
Sigarette elettroniche: come sono fatte
È capitato a chiunque di vedere qualcuno svapare (è questo il termine che descrive l’impiego della sigaretta elettronica) per strada e di chiedersi come funzionino questi dispositivi dall’aspetto futuristico.
Ogni sigaretta elettronica è composta da un atomizzatore, ovvero da un sistema elettronico di vaporizzazione, batterie ricaricabili, diversi controlli elettronici e ovviamente dalla cartuccia nella quale è contenuto il liquido da vaporizzare.
La miscela contenuta all’interno della cartuccia è solitamente formata da acqua, glicerolo, glicole propilenico e, a seconda dei modelli, da una quantità variabile di nicotina.
Esistono però alcuni tipi di miscele che non contengono affatto nicotina e che quindi rilasciano nell’ambiente solo il vapore aromatizzato, motivo per cui è importante sapere come scegliere il giusto liquido.
Come funzionano le sigarette elettroniche
Nonostante l’apparente complessità, il funzionamento delle e-cig è semplice e intuitivo.
Il vaporizzatore gioca un ruolo centrale visto che ha il compito di scaldare la soluzione liquida, indipendentemente dalle sostanze contenute, e di portarla a vaporizzazione. L’utilizzatore, in questo modo, può inalare il vapore generato e provare una sensazione simile a quando si fumano le tradizionali sigarette di tabacco.
Ciò che spinge molti a pensare che le sigarette elettroniche siano effettivamente più sicure dei tradizionali metodi di inalazione del fumo, è la mancanza della combustione, processo che causa la presenza di residui come, ad esempio, il catrame.
Residui che vengono invece inalati quando si fumano le tradizionali sigarette e che possono provocare seri danni alla salute.
Proprio la mancanza della combustione, con tutto quello che ne consegue, è tra le cause principali che stanno spingendo un numero sempre più alto di persone a valutare l’acquisto di una sigaretta elettronica.
Le sigarette elettroniche sono sicure?
L’effettiva salubrità della e-cig è, al momento, ancora oggetto di numerosi studi e dibattiti in tutto il mondo, Italia compresa, visto che si tratta di una tecnologia relativamente nuova e ancora da regolamentare in maniera definitiva.
A preoccupare maggiormente gli scienziati è la possibile presenza di sostanze tossiche all’interno di alcune cartucce, ma anche gli effetti che possono derivare dall’inalazione di aromi troppo concentrati, soprattutto per quanto riguarda la mucosa del tratto respiratorio.
In attesa che tutti i produttori si allineino alle normative vigenti, il consiglio è di acquistare prodotti certificati e sicuri.